Amelia Earhart dalla storia alla leggenda
Amelia Earhart, nel 1928, incontra il dinamico editore George Putnam, direttore di una società di pubblicità. Nascono amore e sodalizio professionale.
Lei, oltre a essere una brava pilota, è una ragazza bella e brillante; George Palmer Putnam, in poco tempo la trasforma in personaggio: Amelia diventa Lady Lindy, la versione femminile di Lindbergh, il famosissimo pilota. Amelia è the lady of the air, la regina delle esibizioni aeree. Un’eccezionale esploratrice di nuvole.
I successi aerei si susseguono: nel 1932 la trasvolata in solitaria dell’Atlantico da Terranova all’Irlanda (impresa che solo Lindbergh aveva tentato prima di lei). Il suo aereo è un Lockheed Electra con delle specifiche tecniche precise, in modo da poter trasportare più carburante. Lei lo chiama il suo laboratorio volante. Nel 1935 Amelia diventa docente di aeronautica e inizia a collaborare con la Purdue University come consulente di carriera per le loro studentesse. Le sue parole ispirano donne di ogni età: La cosa più difficile è la decisione di agire, il resto è pura tenacia.
Il 2 luglio1937, quando è prossima a compiere quarant’anni, prepara la sua ultima impresa di volo, il suo progetto più ambizioso e rischioso: il giro del mondo seguendo la rotta dell’equatore, la più lunga. Assieme al suo pilota navigatore Fred Noonan, decidono di sorvolare il Pacifico a bordo di un Lockeed. La rotta è tecnicamente difficile, i segnali di difficile ricezione. Riescono a decollare ma poi spariscono a Howland, un atollo dell’Oceano sopra l’equatore, a circa 3000 km da Honolulu, dopo messaggi radio confusi.
Una leggenda del cielo
Dei resti sono stati ritrovati nel 1940; ma sua morte non è stata però confermata con certezza: studi recenti sembrerebbero confermare che appartengano all’aviatrice, ma varie ipotesi sono state avanzate; dal fatto che fosse stata fatta prigioniera dai giapponesi, alla teoria lei avesse volutamente fatto perdere le proprie tracce.
Come molte altre grandi icone, la biografia di Amelia resta avvolta da un alone di mistero. Il suo messaggio resta però forte e chiaro, e di ispirazione non solo per le aspiranti future aviatrici, ma per tutte le donne desiderose di spiccare il volo nelle loro vite.
Dice infatti Amelia Earhart: Alcuni di noi hanno grandi piste di decollo costruite per loro.
Se ne hai una, decolla! Ma se non ce l’hai, renditi conto che è la tua responsabilità prendere un badile e costruirtene una da sola, per te e per quelli che seguiranno dopo di te.
E se la storia di Amelia vi ha fatto venire voglia di conoscere qualcosa in più del magico mondo delle nuvole, vi consiglio il romanzo La lettrice di Nuvole!