Donne che hanno fatto la Storia

Donne la Storia continua

Donne che hanno fatto la storia: continua il nostro viaggio nell’universo femminile, in compagnia de I discorsi del Krapfen. Ecco la terza puntata.

Iniziamo citando scienziate come Ada Lovelace, la figlia del poeta Byron, soprannominata l’incantatrice di numeri per il suo talento matematico: la prima programmatrice di computer della storia, tanto che ancor oggi un programma di software del Dipartimento della Difesa USA porta il suo nome, ed è considerata tra i protagonisti della rivoluzione digitale al fianco di Steve Jobs.

Donne che hanno brillato sui palcoscenici internazionali come la grande étoile Margot Fonteyn: la sua arte stimola ognuno di noi, passo dopo passo, a costruire la più bella coreografia della nostra vita.

O come la pioniera delle donne direttrici d’orchestra, la caparbia Antonia Brico, la prima a dirigere la Berliner Philarmoniker negli anni Trenta, apripista per future generazioni di donne dalla bacchetta magica e autorevole.

Donne

Donne che hanno fatto la storia – Forze della natura

Donne sportive a ogni età, come la tedesca Johanna Quaas, entrata nel Guinness dei Record come la ginnasta più anziana del mondo.
Donne che hanno saputo creare il loro unico, personalissimo stile, come Iris Apfel, ultranovantenne icona di stile newyorkese, dagli  inconfondibili  occhiali neri e dalla verve contagiosa: l’età è solo un numero. Le rughe sono un distintivo di coraggio.
O come Estée Lauder, la fondatrice dell’impero di cosmetici (https://www.esteelauder.it/), che ha sempre cercato di trasmettere alle donne una forte fiducia in se stesse, nel loro fascino e nella loro unicità, dichiarando: Il più bel viso del mondo? È il tuo!

Donne che non si sono lasciate imbrigliare dalle convenzioni limitanti dell’epoca in cui vivevano e che hanno imbracciato volante e pedalato in anticipo sui tempi, come la torinese Ernestina Prola, la prima italiana a conseguire la patente di guida nel 1907 e Alfonsina Strada, la prima donna ciclista al Giro d’Italia nel 1924, una bellezza in bicicletta che aprì la pista alla parità tra uomini e donne nello sport.
Donne che anche nelle parti del mondo più inospitali hanno saputo conquistarsi la fama, diventando personaggi senza frontiere, come la pistolera Calamity Jane che nelle praterie del vecchio Far West di fine Ottocento amava dire: penso che se una ragazza vuole diventare una leggenda, allora debba farsi avanti e diventarlo.

Zaha Hadid

Donne come l’archistar anglo-irachena Zaha Hadid la quale, oltre che geniale creatrice di edifici dalle linee morbide e innovative, un’architettura curvy, ha invitato le colleghe a mettersi in gioco su progetti professionali di ampio respiro, ampliando la propria prospettiva: ci sono 360 gradi, perché limitarci a uno solo?
Sono donne eccezionali, certo, ma prima ancora che eccezionali sono donne uniche, che hanno saputo seguire la loro passione più autentica e la loro unicità. Donne che non si sono accontentate di essere l’eco delle voci altrui, delle richieste o aspettative di altri o della società del tempo, ma che hanno saputo lasciare il loro segno personale, inconfondibile: la loro voce e la loro impronta.

Ti invito a conoscere meglio le loro storie, ascoltando la mia collezione di audio I discorsi del Krapfen.
Ti invito a ricordare sempre, ogni giorno (anche quando il cielo sopra di te può sembrare un po’ nuvoloso, come consiglia Michelle all’amica Mic ne La lettrice di nuvole) che ognuna di noi è magicamente, luminosamente unica e insostituibile!
Ti invito a fare con me un esercizio di unicità. Prendi dell’inchiostro colorato, un pennarello, un rossetto, del glitter, come ti viene più comodo. Ora colora i tuoi polpastrelli: puoi colorare solo il pollice, o l’indice, o l’intero palmo della mano, a te la scelta. E ora premi su un foglio di carta bianca.

Ecco, questa sei TU!
La tua unica, inconfondibile, inimitabile impronta!

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