Le mie risposte al Questionario di Proust

ll questionario di Proust è forse il più celebre scambio di domande e risposte della storia. Ma come è nato e perché è diventato così famoso? Alla fine dell’Ottocento, in particolare durante l’epoca vittoriana, era molto di moda tra i giovani benestanti un libretto chiamato Confessioni. Un album per conservare pensieri, sentimenti, eccetera (An Album to Record Thoughts, Feelings, etc.). Su ogni pagina erano scritte domande da sottoporre ad amici e conoscenti. Le risposte, che dovevano farsi notare per arguzia, venivano trascritte sull’album e tenute per ricordo. Anche lo scrittore Marcel Proust, allora adolescente, trascorreva così il suo tempo. Nel 1886 il futuro autore della Ricerca del tempo perduto compilò l’album dell’amica d’infanzia Antoinette Faure, figlia di quello che sarebbe presto diventato il Presidente francese.

Proust non fu però l’unico personaggio famoso a sottoporsi a questo passatempo: lo scrittore Oscar Wilde, per esempio, in uno di questi album di domande, scrisse che la caratteristica della sua personalità era ‘l’autostima disordinata’. Karl Marx si definì un ‘topo da biblioteca’. Anche altri personaggi noti come Arthur Conan Doyle, Mallarmè e Cezanne fornirono le loro risposte, ma nonostante i molti Vip partecipanti, l’elenco di domande è ancora chiamato ‘il questionario di Proust’.

Anni dopo la morte di Proust, il figlio dell’amica d’infanzia dell’autore, lo psicanalista André Berge, ritrovò il questionario e lo fece pubblicare a una rivista letteraria, Les Cahiers du Mois. Era il 1924Da allora, la lista di domande è diventata molto popolare. Dagli anni Cinquanta del Novecento in poi molte riviste e poi anche programmi televisivi si sono impossessati del questionario di Proust come modello di intervista per scavare nella quotidianità di personaggi famosi e non.

Nel 2003 il questionario di Proust “originale”, quello su cui sono state trascritte le risposte dello scrittore è stato venduto all’asta per 102 mila dollari.

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Le mie risposte al Questionario di Proust

1 Il tratto principale del tuo carattere?  La creatività.

2 Qual è la qualità che apprezzi in un uomo? L’onestà, in tutte le sue sfumature. Il coraggio della gentilezza.
3 Qual è la qualità che apprezzi in una donna? Il mettersi in gioco, il coraggio della forza.

4 Cosa apprezzi di più dei tuoi amici? La franchezza.

5 Il tuo peggior difetto? La puntualità.

6 Il tuo passatempo preferito? Leggere e viaggiare.

7 Cosa sogni per la tua felicità? Ho paura di distruggere il sogno nominandolo.

8 Quale sarebbe per te la più grande disgrazia? Fare del male consapevolmente.

9 Cosa vorresti essere? La versione migliore possibile di me stessa.

10 In che posto vorresti essere? In ogni Paese libero o, come diceva Proust ‘Quello in cui certe cose che vorrei si realizzassero come per incanto e in cui la tenerezza fosse sempre corrisposta’.
Come luoghi specifici: Parigi, Londra, New York, Cambridge, Menton.

11 Il tuo colore preferito? Le sfumature del cielo e del mare

12 Il tuo fiore preferito? La calla bianca

13 I tuoi uccelli e animali preferiti? I gabbiani, i cani

14 I tuoi scrittori preferiti? Tra i classici Italo Calvino e Buzzati. Valérie Perrin, Annie Ernaux, Rosa Montero.

15 I tuoi poeti preferiti? Keats, Alda Merini, Rilke.

16 Chi sono i tuoi eroi? Chi affronta la difficoltà di ogni giorno a testa alta

17 E le tue eroine? Le donne che trovano nuove soluzioni a vecchi problemi.

18 Il tuo musicista preferito? Pachelbel, Ludovico Einaudi, Grönemeyer per l’energia, il jazz elegante di Stacey Kent.

19 Il tuo pittore preferito? Rothko per il colore, la luce di Turner.

20 Un eroe nella tua vita reale? Stephen Hawking. Medici e infermieri.

21 Un’eroina? Mia zia Costantina.

22 Il tuo nome preferito? Sveva e Ludovico.

23 Cosa detesti? L’arroganza, in tutte le sue declinazioni.

24 Un personaggio della storia che odi più di tutti? Non posso odiare chi non conosco a fondo.

25 L’impresa storica che ammiri di più? La scoperta della Luna.

26 Un dono che vorresti avere? Viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Mi piacerebbe anche avere attitudine alla danza.

28 Come ti senti attualmente? Fiduciosa.

29 Di cosa ti senti in colpa? Non penso di sentirmi veramente in colpa per qualcosa, parlerei piuttosto di qualche manchevolezza, di alcuni errori di valutazione.

30 Lascia scritto il motto della tua vita: ‘Mens agitat molem’: lo tradurrei con ‘la forza della nostra mente può schiuderci nuovi orizzonti e smuovere cose e situazioni’.  Ma anche ‘Sorridi, e sii unica!’

 

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