Le parole del benessere nel 2020
Anche quest’anno Google Trend ha reso noto la classifica delle parole più cercate in rete nel 2020.
Al primo posto, prevedibilmente Coronavirus , seguito da DPCM, e altri termini tecnologici come Meet, WeSchool. Tra le ricerche del come fare qualcosa, fare il pane è stato il più cliccato, a conferma del bisogno di riscoprire manualità, tradizione e condivisione in questi tempi di solitudine e incertezze.
È stato un anno pieno di parole nuove, spesso anglicismi, entrate con prepotenza nella nostra quotidianità, come lockdown, come se un termine straniero desse una patina più moderna e meno preoccupante a una situazione. Gli studiosi della lingua italiana, gli Accademici della Crusca, hanno ricordato che esistono nel nostro repertorio delle risorse linguistiche che esprimono situazioni già accadute: per esempio coprifuoco, come spiega il professor Francesco Sabatini: in tempo di guerra era la proibizione di andare in giro, bisognava restare nelle case, e coprire il camino. Il lockdown può essere indicato come una serrata necessaria, obbligatoria.
Lezioni americane di Italo Calvino
Nelle sue splendide Lezioni americane Italo Calvino invita all’esattezza nella scelta delle parole. Per evitare quello che lui chiama un’epidemia pestilenziale, una peste del linguaggio che si diffonde sempre più quando usiamo parole imprecise, generiche, svuotate.
In questo inizio dell’anno mi è tornato in mente un libro bellissimo di Luciana Landolfi e di Paolo Borzachiello in cui raccontano di parole che fanno stare bene, parole Alf, Alte, Luminose, Fluide: sono le parole e le immagini che quando le usiamo, subito ci fanno stare meglio, come le fronde di un albero protese verso l’alto o le braccia alzate di un bimbo che corre felice. All’opposto, le parole BOC Basse Oscure Contratte. sono le parole che ci scappano nei momenti di frustrazione, in cui siamo giù di morale, o per esempio quando scriviamo sui social messaggi pieni di litigiosità.
Il consiglio è di trasformare le parole Alf in Boc, o piuttosto di astenersi, Non è necessario parlare sempre. Spesso il silenzio è più ricco di significato e rigenerante per tutto e per tutti. In questo inizio di 2021 mi sono chiesta, quali sono le parole a me più care? Quali parole mi fanno stare meglio?
Le mie parole del benessere
Tra le parole che per me risuonano in modo positivo metto armonia, creatività. E poi mare, cielo (mi danno una sensazione di spazio, di libertà, di natura aperta all’immaginazione e al futuro). E poi silenzio e sorriso. E poi ancora caffè: una parola che sempre mi regala un’immagine di calore, che indica un tempo di concentrazione ma anche di pausa e di condivisione con amici e conoscenti.
Prendiamo un caffè? É il primo segno di ospitalità e di conoscenza con gli altri. E le molte tazzine di caffè che da sempre scandiscono la mia giornata…
E voi, amici, quali sono le vostre parole del benessere? Quali sono le parole che vi fanno stare bene?