Sanremo 2020: Settant’anni di emozioni

Anche quest’anno, rieccolo! Settantesima edizione, come sempre col suo bel carico di polemiche, gossip e anticipazioni. E ogni anno le solite schermaglie tra chi il Festival lo adora e organizza serate no-stop davanti alla tele, chi fa le smorfie appena lo sente nominare, e chi lo segue di nascosto.

A me Sanremo piace. Non tanto il Festival in sé, quanto l’esperienza di Sanremo. L’emozione di Sanremo.

 

Mi è capitato di trovarmi nella cittadina ligure in occasione del Festival ed è davvero qualcosa che ti sorprende e ti coinvolge.

Il teatro Ariston col suo fascino vintage, la sala stampa e CasaSanremo in costante fibrillazione, gli hotel dove alloggiano i cantanti assediati dai paparazzi, i fan che a colpi di cellulare si scambiano info sugli avvistamenti e spostamenti dei loro beneamini. Tutto, dal più grande degli alberghi al più piccolo dei bar, strapieno.

 

 

Sanremo è nato nel 1951, eppure continua a macinare, anno dopo anno, polemiche e successi. Perché?

Secondo me Sanremo rappresenta quel mix di tradizione e innovazione, di dialettica tra passato e presente, con uno sguardo al futuro, che in un modo o nell’altro intercetta un po’ tutti. Si dice che Sanremo rappresenti l’invenzione della tradizione.

E perché no? Anche guardando al futuro è sempre importante ricordare da dove veniamo e la strada che abbiamo fatto. Non a caso una canzone che mi ha molto colpita quest’anno è quella di Alberto Urso, il giovane cantante siciliano vincitore dell’ultima edizione di Amici.

 

 

Un voce lirica, da bel canto , che propone Sole a est un testo dedicato alla nonna. Da viaggiatrice, mi piace l’immagine del faro, delle onde che portano per mare, e la nonna che rappresenta un luogo di affetti autentici che ci accoglie ogni volta.

Mi piace anche Levante, esploratrice di identità, quando canta noi siamo il vento e non la bandiera, siamo terre mai viste prima.

Un’ultima cosa: Sanremo è un continuo gioco di prospettive, un caleidoscopio che oscilla dalla riflessione più astratta al commento sul più piccolo dettaglio del look di un cantante, un gesto, una battuta del conduttore.

In tutto ciò, vi svelo un’altra dei miei preferiti di Sanremo 2020: Elettra Lamborghini.

Con la sua allegria, il suo sorriso, la sua autoironia, a me Elettra sta simpatica. Sprizza buonumore, ottimismo. Come la sua canzone, quando dice: “E anche se non mi hai detto mai quanto sei bella, io non ho mai smesso di sorridere”.

Antonella Enrica Gramone 

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