Care amiche, e oggi vi voglio lanciare un’idea. In queste ultime settimane dobbiamo tutti tenere un po’ le distanze. Non sono tempi di strette di mano e di abbracci.
Possibile che non ci siano altri modi che ci permettano di salutare ugualmente le altre persone, mi sono chiesta? Un gesto che esprima vicinanza anche se le circostanze impongono una distanza fisica di sicurezza?
Mi è venuto in mente il gesto della mano sul cuore.
Pensiamo a tutte le situazioni in cui le persone si mettono la mano sul cuore: gli atleti prima di un evento sportivo importante, i cittadini ascoltando l’inno, facendo un giuramento. Mettiamo la mano sul cuore quando parliamo dal profondo del nostro essere, mettendoci una mano sulla coscienza, assumendoci le responsabilità di ciò che diciamo e facciamo.
La mano sul cuore è un saluto positivo. Di fiducia. È un gesto di rispetto delle istituzioni, di affetto, di vicinanza emotiva e di pensiero. È un segno della nostra determinazione a controllare la paura.
A dare il meglio di noi, come il calciatore che si mette la mano sul cuore prima della partita in Nazionale.
Io ho deciso che nei prossimi giorni, quando per necessità dovrò uscire di casa, saluterò le persone in questo modo, mettendomi una mano sul cuore.
Voi, amiche, cosa ne pensate? Vi piace l’idea?
Io lancio l’hashtag #unamanosulcuore
Antonella Enrica Gramone